Ai Weiwei

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Figlio del poeta Ai Qing, nel 1978 ha fondato il gruppo di avanguardia Stars. Nel 1982 si è trasferito a New York, dove ha frequentato la Parsons school of design e acquisito notorietà come artista concettuale. Tornato in Cina nel 1993, vi ha introdotto le esperienze artistiche newyorchesi; ha pubblicato tre opere riguardanti la nuova generazione di artisti cinesi: Black cover book (1994), White cover book (1995) e Grey cover book (1997).
Nel 2000 ha fondato lo studio di architettura FAKE Design e nel 2003, insieme a Herzog & de Meuron, è stato consulente artistico della progettazione dello stadio nazionale olimpico di Pechino.
Tra le principali mostre delle sue opere Interlacing (Parigi, Jeu de Paume) e la personale According to what? (Washington, Hirshhorn Museum), entrambe del 2012, e l’esposizione Evidence, ospitata nel 2014 presso la Martin-Gropius-Bau di Berlino.
Del 2012 sono anche il film-documentario di A. Klayman Ai Weiwei: never sorry e il testo Weiweisms, raccolta di aforismi sull’arte e la politica, mentre è del 2015 la mostra Il giardino incantato allestita presso Palazzo Te di Mantova, in cui l’artista dialoga con il Rinascimento italiano in 46 opere inedite. Nel 2015 l’artista ha inaugurato a Pechino la mostra Ai Weiwei, in cui ha ricostruito la sala di rappresentanza di un’abitazione d’élite della dinastia Ming (1368-1644); nello stesso anno una sua personale è stata allestita presso la Royal Academy of Arts di Londra, mentre è del 2016 la mostra a Palazzo Strozzi di Firenze, e del 2017 Odyssey, wallpaper su pavimento esposto allo ZAC – Zisa Zona Arti Contemporanee di Palermo. Autore del testo autobiografico 1000 years of joys and sorrows (2021), nel 2022 l’artista ha debuttato nella regia lirica con la Turandot, rappresentata al Teatro dell’Opera di Roma.L’artista è autore dell’intenso testo autobiografico 1000 years of joys and sorrows.

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